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Blog Esempi di densificazione edilizia

L’incremento demografico pone la Svizzera difronte a una sfida di tipo architettonico. La soluzione si chiama densificazione edilizia.

26 febbraio 2018
Spesso la densificazione edilizia è sinonimo di condomini. Ma vi sono anche nuove possibilità. I nostri esempi tratti dalla pratica mostrano alcuni progetti svizzeri all’avanguardia.  
In Svizzera la popolazione cresce e lo spazio si fa sempre più ristretto. La densificazione edilizia offre possibilità per ovviare a questo trend.
Sviluppo centripeto degli insediamenti. Cosa significa?

Le città e i paesi svizzeri crescono. Soltanto la popolazione del Cantone di Zurigo cresce in media di 25 000 persone all’anno. Persone che hanno bisogno di abitazioni. Ma le zone edificabili non sono infinite. Inoltre la popolazione svizzera si è espressa alle urne contro l’espansione disordinata degli insediamenti. La soluzione sta nella densificazione edilizia, ossia nello sviluppo centripeto degli insediamenti. Sulla base di esempi concreti, vi mostriamo le possibilità esistenti.

Un nuovo appartamento sul tetto

Il tetto piano deve essere isolato e completamente risanato. Data la spesa elevata, che oltretutto non consente alcun incremento di valore, i proprietari colgono l’occasione per costruire un appartamento in più sul tetto. Il nuovo appartamento completa gli otto esistenti e l’intero edificio si rivaluta.

Tre complessi al posto di uno

Ad un complesso esistente vengono aggiunte due nuove costruzioni. La sfida consiste nel preservare la stabilità strutturale dell’edificio esistente. Inoltre le prescrizioni locali in materia di costruzione consentono solo un’altezza di quattro piani, ma la stretta collaborazione con la competente commissione sugli immobili rende possibile l’approvazione di una deroga. L’altezza totale del complesso può dunque essere adeguata a quella degli edifici vicini, di cinque piani, conservando la struttura urbana del quartiere e incrementando al contempo la superficie abitativa. Le tipologie sono progettate in modo da rendere visibili dall’interno le pareti in comune con gli edifici adiacenti, ad esempio nella tromba delle scale – per gli appartamenti che attraversano l’intero corpo di fabbrica – o nei soggiorni.

L’insediamento sostenibile

Negli agglomerati urbani, la circolazione privata assorbe un’ampia superficie. Gran parte dello spazio è occupato da strade e parcheggi per le auto. Anche nell’ottica di un’economia degli spazi, è dunque più che ragionevole progettare un insediamento completamente privo di auto. I 300 inquilini hanno a disposizione unicamente dieci posteggi per le auto (compresi quelli per il carsharing e i visitatori). Per contro, il piano terra è collegato a un ammezzato in cui sono presenti 500 posteggi per biciclette.

Tutti gli stabili soddisfano i principi della società a 2000 watt: d’estate i balconi proteggono dal calore eccessivo e d’inverno assicurano un apporto termico passivo. Sui tetti, una superficie di 1300 m2 di collettori assicura la produzione di energia elettrica e acqua calda. Il calore in eccesso generato in estate è accumulato nel terreno per essere recuperato in inverno. Una pompa di calore, alimentata tramite l’impianto fotovoltaico, provvede al riscaldamento. Gli edifici sono realizzati in legno e cemento, facendo attenzione a impiegare quanto più possibile cemento riciclato e legname svizzero certificato FSC.

Ampiamento di una villa di città

Ristrutturazione e sopraelevazione di una casa unifamiliare risalente agli anni ‘30, con realizzazione di un totale di tre appartamenti. Il progetto prevede la conservazione delle caratteristiche spaziali dell’immobile e dell’ampio giardino.

La prima fase consiste nel trasformare il sottotetto in un piano abitabile. Le pareti interne degli appartamenti sono abbattute e disposte in modo da creare ambienti aperti e luminosi. La villa viene ampliata verso la strada, che costeggia il fondo formando un angolo retto. Questo intervento permette di aprire la vista sulla città dall’interno dell’edificio. Ciascuno dei tre nuovi appartamenti dispone di un ingresso proprio. Il giardino comune è sia spazio di gioco per i bambini sia luogo d’incontro per gli adulti.

Due fienili trasformati in casa

Due fienili, usati a lungo come stalla e magazzino, sono ora vuoti. Dopo l’acquisto del fondo, i figli del proprietario decidono di convertire i fienili in abitazioni per le loro famiglie.

Grazie alla posizione e alla semplicità geometrica degli edifici ne nascono due appartamenti che soddisfano le esigenze delle abitazioni moderne. I due appartamenti, che attraversano l’intero l’edificio, hanno un orientamento est-ovest e offrono una vista libera sul paesaggio. L’altezza considerevole degli edifici consente inoltre l’ampiamento da due a tre piani. Il progetto prevede la conservazione dei materiali originali delle facciate così come della maggior parte delle assi di legno scurite dal sole.

Excursus sulla trasformazione degli edifici rurali
Stufe di ceramica, vecchie travi e pareti in legno: le vecchie case coloniche e gli edifici rurali sono immobili dal fascino particolare. Proprio per questo sono molto ricercati per essere trasformati in edifici abitativi. Ma fino a che punto può spingersi la trasformazione, per non cancellare il fascino di un vecchio edificio? Per non sbagliare occorre rivolgersi ad architetti specializzati, in grado di trarre il meglio dalla vecchia struttura muraria e di studiare gli interventi più adeguati dal punto di vista statico. Per preservare le caratteristiche tipologiche di un fienile, ad esempio, è possibile prevedere un sottotetto aperto e il mantenimento dei muri originali.

Patrimonio culturale e monumenti storici
Un edificio antico e di fascino è spesso protetto come patrimonio culturale. In Svizzera spetta ai Cantoni definire quali edifici sono meritevoli di essere protetti come patrimonio culturale o monumenti storici. Per prima cosa dovete dunque chiarire se il vostro immobile è tra questi. Scoprite qui se il vostro comune di residenza è un insediamento da proteggere. Qui troverete anche i link agli inventari dei vari Cantoni. Per andare sul sicuro è consigliabile rivolgersi all’autorità competente. Se il vostro immobile è protetto, il progetto di costruzione deve essere discusso direttamente con il servizio addetto alla conservazione dei monumenti storici, che offre una consulenza gratuita. Se avete già scelto un architetto, chiedetegli di assistervi. Se la trasformazione non prevede il cambiamento di destinazione d’uso degli spazi, non occorre alcuna autorizzazione di costruzione. Anche in questo caso però è bene accertare che tutto sia corretto presso l’Ufficio delle costruzioni competente.

Autorizzazione per la stalla o il fienile
Gli edifici che non sono stati costruiti a scopo abitativo non possono assolutamente essere trasformati in edifici abitativi. Le stalle, i fienili e le rimesse rientrano nella categoria “Edifici di economia rurale” e spesso non si trovano in una zona edificabile. In questo caso, per il vostro progetto di costruzione occorre innanzitutto l’autorizzazione dell’Ufficio delle costruzioni. Tuttavia, nell’ottica della densificazione edilizia, sono sempre più i Cantoni che consentono la trasformazione di tali edifici in spazi abitativi.

La trasformazione di un fienile implica in ogni caso un cambio di destinazione, pertanto è necessaria l’autorizzazione di costruzione, che potete richiedere all’Ufficio delle costruzioni del vostro comune.

E il vostro progetto?
Ripensare l’esistente, aprirsi alle novità: la densificazione offre molte possibilità. Avete un progetto che vorreste realizzare? Contattateci. Gli esperti della Baloise Bank saranno lieti di offrirvi una consulenza competente per il finanziamento del vostro progetto di costruzione.

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