Elettromobilità, Smart Mobility e boom dello sport
La mobilità è e rimane un fattore importante per l’efficienza dell’economia svizzera – nel trasporto di persone e merci, come indicato dallo studio “Zukunft der Mobilität in der Schweiz” di McKinsey & Company sul futuro della mobilità in Svizzera. A tale scopo è stato realizzato nell’autunno 2020 un sondaggio online rappresentativo al quale hanno partecipato 1’000 privati proventi dalla Svizzera tedesca e romanda e 40 imprese di diverse regioni e settori della Svizzera. Uno dei risultati principali è stata la conferma dell’elevato consenso nei confronti dei veicoli elettrici. Infatti un terzo degli svizzeri intervistati (32 per cento) sta valutando l’acquisto di un’auto solamente elettrica. Secondo lo studio, inoltre, le imprese intervistate si sono mostrate particolarmente favorevoli a tale forma di propulsione, dichiarandosi addirittura disponibili a farsi carico di spese più elevate per elettrificare la propria flotta. L’ostacolo maggiore a un’implementazione rapida è stato invece identificato nelle carenze in termini di autonomia ovvero di infrastruttura di ricarica.
La popolazione svizzera accoglie positivamente anche il trend della micromobilità, cioè ad esempio il bike sharing o la condivisione di scooter elettrici: oltre il 40 per cento degli intervistati impiega infatti questo tipo di strumenti offerti. La maggior parte delle imprese considera positivamente tale tendenza, attestandole però un «vantaggio in termini economici solo ridotto», ad esempio per quanto riguarda i droni per la consegna di merci.
Se si tratta di guida autonoma, cioè senza conducente, la metà degli svizzeri intervistati si dimostra scettica. Il 70 per cento ha addirittura dubbi circa la sicurezza dei veicoli autonomi. Al tempo stesso il 60 per cento degli svizzeri è aperto ai nuovi sviluppi e prevede che nel futuro il trasporto pubblico locale sarà svolto o almeno integrato da robotaxi a guida autonoma. Secondo lo studio, le aspettative relative alla guida autonoma sono molto diverse a seconda del settore. Le aziende del settore edilizio e dei trasporti (40 per cento) prevedono ad esempio «effetti leggermente positivi» sulla loro redditività. Se in futuro sarà possibile impiegare meno conducenti su parte dei percorsi, ne potrebbe infatti risultare un aumento dell’efficienza.
In Svizzera si prova già oggi la mobilità di domani: in circa 70 progetti di Smart Mobility. I nuovi approcci in tal senso mirano a una mobilità e una logistica efficienti e pulite, con l’impiego di modelli di condivisione e intermodalità. Un esempio al riguardo è Bicar. Si tratta di un sistema di mobilità condivisa basato su uno scooter elettrico a tre ruote, con ricarica tramite impianto fotovoltaico, nato da uno spin-off della Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). La mobilità del futuro è l’elemento centrale anche della gestione dei semafori basata sull’intelligenza artificiale o del progetto pilota MyShuttle. In quest’ultimo è stato sperimentato un minibus a guida autonoma nella città di Zugo.
Non importa se a piedi, su due o su quattro ruote, una cosa è certa: i cittadini e le cittadine svizzere si muovono volentieri e spesso. Lo conferma anche uno studio dell’Ufficio federale dello sport basato su un sondaggio a cui hanno partecipato oltre 12’000 persone con età a partire da 15 anni. La Svizzera registra un vero e proprio “boom dello sport” e si qualifica tra i paesi più sportivi d’Europa, insieme a Svezia, Danimarca e Finlandia. Secondo tale studio, la popolazione svizzera ha notevolmente aumentato la sua attività sportiva negli ultimi sei anni. Al primo posto indiscusso tra le discipline sportive più amate sono le camminate, seguite a ruota da ciclismo, nuoto, sci e jogging. Con tanto movimento fisico non stupisce che gli svizzeri abbiano una speranza di vita tra le più alte al mondo, come ha accertato l’Ufficio federale di statistica.
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