Il reddito e il patrimonio di una ditta individuale vengono fiscalmente imputati alla/al titolare. Scoprite quali sono le conseguenze fiscali:
- Compilazione della dichiarazione d’imposta
- Distinzione tra patrimonio aziendale e privato
- Consigli per l’ottimizzazione delle imposte
Le società di persone, come la ditta individuale, non sono persone giuridiche dal punto di vista legale e quindi non sono soggette a imposte come imprese. Ai fini fiscali il reddito e il patrimonio della ditta individuale vengono computati al titolare. Di conseguenza sia il reddito privato e aziendale che il patrimonio privato e aziendale sono soggetti a tassazione nel loro complesso.
Chi ha una ditta individuale, deve sommare tutti gli emolumenti che risultano dall’attività – salario, utili, interessi – al resto del reddito (ad esempio i redditi locativi). Su questo reddito complessivo devono essere pagate le imposte alla Confederazione, al Cantone e al Comune come privati (persone fisiche). Per la determinazione dell’utile imponibile, alle ditte individuali con contabilità in partita doppia si applicano le stesse regole delle persone giuridiche. Se si utilizza una contabilità semplificata, l’Amministrazione delle imposte richiede una lista firmata personalmente di entrate e uscite, attivi e passivi nonché di prelievi e depositi privati.
💡 Buono a sapersi
Non è possibile detrarre le imposte pagate come ditta individuale dall’utile netto imponibile, né per la Confederazione né per il Cantone, a differenza di quanto avviene se si è costituita una società anonima o una società a garanzia limitata.
Per quanto riguarda le detrazioni da far valere nella dichiarazione d’imposta, è importante che il lavoratore indipendente separi nettamente le spese private da quelle dell’attività. Come regola generale, nella determinazione del reddito possono essere dedotte solo le spese legate all’attività professionale. Si deve essere quindi in grado di provare tutte le spese deducibili con ricevute.
Se l’autorità fiscale scopre che vengono conteggiate spese private attraverso la ditta, ciò può avere conseguenze spiacevoli e costose. L’autorità fiscale tratta la spesa privata detratta indebitamente come un reddito privato aggiuntivo e la sottopone a ricuperi di imposta ed eventualmente ad ammende di imposta. Inoltre può informare l’AVS, il che comporta ulteriori contributi alle assicurazioni sociali sul reddito aggiuntivo.
È necessario prestare particolare attenzione a una chiara distinzione per le seguenti voci di spesa:
- Auto aziendale impiegata anche privatamente
- Viaggi d’affari che hanno un carattere sia lavorativo che privato
- Spese per alberghi e ristoranti: dovete essere in grado di dimostrare i nomi dei partner di lavoro invitati
- Quota di locazione se si vive nell’immobile in cui si trova anche la propria attività. Attenzione: le autorità fiscali non accettano importi di locazioni non conformi al mercato.
- Abiti professionali che vengono utilizzati esclusivamente per il lavoro (ma non giacca e cravatta, perché si possono indossare anche in privato)
- È necessario suddividere in spese professionali e private anche altre varie spese, come quelle telefoniche, i premi assicurativi e gli onorari degli avvocati.
💡 Buono a sapersi
Nel caso di oggetti utilizzati sia per scopi privati che professionali, come ad esempio un’autovettura, per distinguere tra patrimonio privato e aziendale si utilizza il cosiddetto metodo della preponderanza (preponderanza deriva dal latino e significa pesare di più, prevalere). In questo modo è possibile determinare lo scopo principale dell’impiego del patrimonio. Se un bene viene utilizzato per oltre il 50% a fini di lavoro viene considerato patrimonio aziendale, altrimenti patrimonio privato.
Se la ditta individuale registra una perdita, potete compensarla con le entrate della vostra attività. Il reddito imponibile si riduce in modo corrispondente. È possibile detrarre le perdite aziendali al massimo per sette periodi di calcolo precedenti (di solito anni civili). Se, ad esempio, con la vostra ditta individuale subite una perdita di 12’000 franchi svizzeri e lo stesso anno il vostro coniuge guadagna 5’000 franchi svizzeri con un’attività accessoria, il vostro reddito netto è 0 franchi svizzeri. È possibile conteggiare i 7’000 franchi svizzeri di perdita rimanenti con il reddito degli anni successivi per un massimo di sette anni.
È possibile detrarre dalle entrate le spese aziendali, come l’acquisto di un’auto o di attrezzature per l’ufficio. In questo modo si riduce l’onere fiscale. Tuttavia, le spese non possono essere detratte interamente nel primo anno, ma devono essere ripartite su più anni come ammortamenti. L’importo che si può ammortizzare all’anno varia a seconda della categoria di prodotto. È possibile trovare una tabella chiara presso l’ Amministrazione federale delle contribuzioni (PDF, 197 KB). I cantoni possono stabilire valori diversi per le singole posizioni.
A determinate condizioni potete effettuare accantonamenti per rischi come debitori morosi o possibili spese legali. In questo modo viene ridotto l’onere fiscale perché tali accantonamenti vengono contabilizzati come spese. Si applicano le seguenti regole:
- Per le fatture scoperte (crediti) il cui pagamento è ad alto rischio è possibile effettuare un accantonamento completo.
- Per tutti gli altri crediti potete richiedere una rettifiche forfettarie del valore del 5 % se si tratta di crediti provenienti dalla Svizzera e del 10 % per i crediti esteri.
- Alcuni cantoni consentono una detrazione del 10 % sull’importo totale di tutte le fatture scoperte.
Se una ditta individuale viene venduta o cessa l’attività viene applicata un’imposizione di liquidazione. Inoltre, tutti gli utili di capitale derivanti dalla vendita del patrimonio aziendale sono attribuiti al reddito da attività lucrativa indipendente. La forma della ditta individuale ha tuttavia il vantaggio di escludere un doppio onere fiscale - a differenza delle forme giuridiche SA e Sagl, dove prima viene tassato l’utile come ricavo e poi la distribuzione dei dividendi come reddito.
I titolari di ditte individuali devono pagare le imposte sul patrimonio privato e aziendale solo a livello cantonale e comunale, ma tale patrimonio non è soggetto all’imposta federale diretta. Inoltre si applicano regole di tassazione diverse per il patrimonio aziendale e quello privato. La distinzione tra patrimonio aziendale e privato è quindi una questione centrale nella tassazione delle imprese.
Dal punto di vista legale il patrimonio aziendale comprende tutto ciò che serve effettivamente all’attività lucrativa indipendente. È quindi necessario determinare se un valore patrimoniale, nella sua funzione economica e tecnica, è davvero una condizione e un aiuto per lo svolgimento dell’attività. Tutto il resto deve essere considerato patrimonio privato.
La distinzione tra patrimonio privato e aziendale ha conseguenze di vasta portata:
- Non dovete pagare le imposte sugli utili di capitale per il patrimonio privato, ma lo dovete fare per gli utili di capitale per il patrimonio aziendale.
- Al contrario, per le perdite di capitale vale che è possibile dedurle dal reddito imponibile per il patrimonio aziendale ma non per il patrimonio privato.
- A differenza dei debiti personali, per i quali è possibile dedurre gli interessi solo in parte, gli interessi sui debiti aziendali possono essere dedotti per intero.
- Ammortamenti, rettifiche di valore e accantonamenti sono consentiti per il patrimonio aziendale ma non per quello privato.
💡 Buono a sapersi
L’imposta patrimoniale è secondaria rispetto all’imposta sul reddito. Le autorità fiscali la utilizzano principalmente per controllare e verificare il reddito: le informazioni sul patrimonio consentono di trarre conclusioni sul reddito del contribuente.
Se si sposta un valore patrimoniale dal conto privato al conto aziendale, si tratta di un versamento privato. L’importo deve essere iscritto a bilancio al valore di mercato al momento del versamento. Sono possibili anche i cosiddetti versamenti incondizionati. In questo caso un privato rinuncia alla remunerazione per le prestazioni rese a favore dell’impresa. È il caso, ad esempio, di quando concede un prestito senza richiedere interessi.
Al contrario, capita anche che i privati prelevino capitale dalla ditta individuale. Si distinguono tre tipi di prelievo privato:
- I prelievi dal conto capitale e dal conto privato non hanno conseguenze fiscali perché non incidono sul conto economico.
- Se si addebitano spese private all’azienda, si sottrae all’azienda un utile non tassato. Le spese che non sono legate all’attività aziendale non possono essere dedotte dal reddito. Questo aumenta l’utile su cui si devono pagare le tasse.
- Se spostate capitale dal patrimonio aziendale a quello privato, esso viene a trovarsi in un ambiente esente da imposte, perché tali sono gli utili di capitale sul patrimonio privato.
La compilazione della dichiarazione d’imposta come ditta individuale richiede conoscenze e tempo. La condizione principale è tenere con precisione la contabilità e il bilancio annuale. Dove e come i valori della ditta individuale debbano essere inseriti nella dichiarazione d’imposta varia da cantone a cantone.
Nel Cantone di Zurigo esiste un “Foglio ausiliario A” con una versione specifica rispettivamente per i lavoratori autonomi con e senza contabilità in partita doppia. Nel Cantone di Berna, è necessario rispondere prima alla domanda “Avete tenuto la contabilità durante l’anno fiscale?” (ovvero: una contabilità in partita doppia), prima di essere indirizzati al foglio ausiliario appropriato. Nel Cantone di Lucerna si utilizzano i moduli S1–S6, nel Nidvaldo i moduli 15 e 15a. Il fatturato, le spese e l’utile devono essere iscritti in questi fogli ausiliari in modo più o meno dettagliato.
In altri cantoni è sufficiente un elenco più o meno dettagliato delle spese e dei proventi che deve essere allegato alla dichiarazione dei redditi. I contribuenti devono quindi solo trasferire i dati della contabilità nei campi corrispondenti della dichiarazione d’imposta.
È nell’interesse di ogni imprenditore ridurre al minimo il carico fiscale della propria azienda. E in effetti ci sono diversi modi di influenzare l’ammontare delle vostre imposte. Vi illustriamo le principali possibilità, i limiti e gli ostacoli.
I contributi alla cassa pensioni e al 3° pilastro sono molto adatti per essere utilizzati per l’ottimizzazione fiscale, dato che possono essere completamente dedotti dal reddito.
- Cassa pensioni (2° pilastro): i titolari di ditte individuali possono risparmiare notevolmente sulle imposte, soprattutto negli esercizi con buoni risultati (a cui si applica un onere fiscale di fino al 40 % a causa della progressione fiscale) iscrivendosi volontariamente a una cassa pensioni. La quota di contributi al 2° pilastro a carico del datore di lavoro può essere contabilizzata come spesa aziendale propria. La quota che verrebbe detratta dal salario del dipendente, invece, viene addebitata al conto privato.
💡 Buono a sapersi
Con un andamento degli affari redditizio potete costituire le cosiddette riserve di contributi del datore di lavoro. Si tratta di assegnazioni all’istituto di previdenza per il personale che da un lato riducono l’utile e quindi l’onere fiscale, dall’altro costituiscono una riserva per i periodi meno positivi.
- 3° pilastro: Un’altra opzione è quella di versare contributi al pilastro 3a (previdenza vincolata). Per i lavoratori indipendenti si tratta sempre di spese private. I titolari di una ditta individuale che non sono affiliati a una cassa pensione possono effettuare versamenti nel pilastro 3a fino al 20 % del reddito soggetto all’AVS o al massimo a 35'280franchi svizzeri. Se sono iscritti a un istituto di previdenza aziendale, il massimo è di 7'056 franchi svizzeri. (Stato 2024)
La variazione del rapporto tra salario proprio e utile operativo influenza l’ammontare delle imposte. Se si prevede un risultato negativo per la ditta individuale, può essere consigliabile ridurre il proprio salario e di conseguenza pagare meno imposte come persona privata. Se l’azienda torna a essere redditizia, potrebbe essere sensato aumentare nuovamente il salario privato. Ciò comporta un leggero aumento delle imposte sul lato privato, ma in cambio riduce l’utile imponibile dell’attività.
💡 Buono a sapersi
Solitamente l’autorità fiscale valuta i pagamenti di salari notevolmente superiori alla norma come distribuzioni occulte di utili e li include nell’utile della ditta. Pertanto è consigliabile mantenere il salario nel range consueto nel settore e adeguarlo alla capacità finanziaria della ditta.
I coniugi che lavorano insieme in una ditta individuale godono di alcuni vantaggi dal punto di vista fiscale. È possibile richiedere una detrazione non solo per lo stipendio, ma anche per il biglietto aereo, ad esempio. Inoltre è previsto uno sconto per le coppie con due stipendi. Alcuni cantoni concedono anche una detrazione speciale per coniugi che esercitano la stessa attività.
Diverse fonti di reddito, numerose possibilità di detrazione, ma anche numerose insidie: la compilazione della dichiarazione d’imposta è lunga e complessa. I titolari di ditte individuali dovrebbero quindi riflettere bene se occuparsi da soli di questo difficile compito o se non sia meglio affidare la dichiarazione d’imposta a uno specialista, come una società fiduciaria. Un buon fiscalista non solo fa risparmiare tempo, ma anche denaro grazie alle detrazioni effettuate nella dichiarazione d’imposta. Presso il nostro partner Gryps, il portale leader di intermediazione di prodotti e servizi per le piccole imprese, potete ottenere gratuitamente delle offerte per fiscalisti.
Oltre all’imposta patrimoniale e a quella sul reddito, i titolari di ditte individuali devono pagare anche l’IVA a determinate condizioni. Per sapere a cosa fare attenzione, consultate il nostro post sul blog «Assoggettamento all’IVA in Svizzera». Sono soggetti all’IVA i lavoratori indipendenti e le ditte individuali con un fatturato annuo pari o superiore a 100’000 franchi svizzeri.